L’European Research Council ha assegnato a Martina Gerbino, ricercatrice INFN della Sezione di Ferrara, uno Starting Grant del valore di 1,5 milioni di euro, per il suo progetto di ricerca RELiCS, dedicato allo studio delle proprietà dei neutrini e di altre particelle leggere attraverso la creazione di una forte sinergia tra i modelli teorici e i dati di più esperimenti dedicati allo studio della radiazione cosmica di fondo (CMB), la più antica forma di radiazione osservabile coi nostri telescopi.
“Vincere questo finanziamento è un’immensa soddisfazione a coronamento del tanto lavoro svolto e del supporto ricevuto da tante persone negli anni, che desidero ringraziare per il loro costante sostegno scientifico e personale. È, inoltre, una grandissima opportunità di crescita nel panorama internazionale,” commenta Martina Gerbino. “Avrò la possibilità di creare un gruppo di ricerca formato da persone con diverse specializzazioni che accompagneranno la preparazione, l’analisi e l’interpretazione scientifica dei dati del Simons Observatory e apriranno la strada agli esperimenti futuri sulla radiazione cosmica di fondo”.
Nei prossimi anni, la comunità scientifica avrà a disposizione un numero sempre maggiore di dati sulla CMB grazie a nuovi esperimenti oggi in fase di costruzione, come il Simons Observatory, osservatorio installato nel deserto dell’Atacama in Cile, o gli esperimenti CMB-S4 e LiteBIRD, che entro la fine degli anni ’20 saranno operativi rispettivamente da terra (al Polo Sud e in Cile) e nello spazio. L’obiettivo di questi esperimenti sarà anche quello di conoscere meglio le particelle che popolano il nostro universo, testando le proprietà di particelle già note come i neutrini ma anche cercando di rivelare altre particelle leggere, ad oggi sconosciute, che potrebbero aprire scenari di nuova fisica. Per rispondere a questa sempre crescente quantità di dati sperimentali è stato ideato il progetto RELiCS.
RELiCS metterà in campo per la prima volta un’infrastruttura di analisi che collegherà modellizzazione teorica, comprensione di effetti sistematici strumentali, analisi dati, inferenza statistica e confronto tra comunità scientifiche sinergiche. Grazie a questa nuova infrastruttura, RELiCS permetterà all’analisi e all’interpretazione dei dati di stare al passo degli esperimenti e potrà contribuire a colmare i vuoti nella nostra comprensione dei costituenti fondamentali dell’universo.
“Il lavoro del nostro gruppo dovrà seguire dei ritmi molto serrati per cogliere tutte le opportunità fornite dai dati che verranno raccolti a breve,” spiega Gerbino. “La natura di RELiCS è fortemente multidisciplinare e rispecchia le numerose sfide da affrontare: da un’accurata traduzione dei modelli teorici in precise predizioni da confrontare con i dati sperimentali a una profonda conoscenza dell’apparato sperimentale e di eventuali effetti strumentali che potrebbero essere confusi con un segnale cosmologico, fino a una dettagliata analisi statistica per estrarre robuste informazioni sulle misteriose particelle che vogliamo conoscere. Infine, RELiCS finanzierà l’espansione dell’infrastruttura di calcolo locale: il successo del progetto passa anche dalla possibilità di avere facile e immediato accesso a risorse di calcolo avanzato”.